Con la sentenza del 28 marzo 2019 la Corte di Giustizia Ue ha definito i limiti di applicabilità del principio di precauzione alla classificazione dei rifiuti con “codice a specchio” stabilendo che quando “la composizione non è immediatamente nota, (il detentore) deve, ai fini della classificazione, determinare detta composizione e ricercare le sostanze pericolose che possano ragionevolmente trovarvisi onde stabilire se tale rifiuto presenti caratteristiche di pericolo”.
Inoltre stabilisce che il principio di precauzione debba essere interpretato nel senso che, qualora, dopo una valutazione dei rischi quanto più possibile completa, il detentore di un rifiuto con “codice a specchio” si trovi nell’impossibilità tecnica di determinare la presenza di sostanza pericolose o di valutarne le caratteristiche di pericolo, il rifiuto debba essere classificato come pericoloso.
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