Salute sul lavoro: Rischi della postura in piedi statica

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Salute sul lavoro: Rischi della postura in piedi statica

Una recente relazione dell’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), connessa alla campagna 2020-2022 “Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!” si sofferma sui rischi del mantenimento prolungato della postura in piedi statica o forzata sul posto di lavoro.

La posizione in piedi statica o forzata prolungata può comportare dei rischi quando non è possibile alternarla con altre posture, o movimento, e quando la durata, su base giornaliera, è troppo lunga.

I lavoratori a rischio sono individuati sia relativamente alla tipologia di lavoro (camerieri, saldatori, venditori al dettaglio, personale addetto all’accoglienza, farmacisti, insegnanti, addetti alle catene di montaggio, operatori di macchine, operatori sanitari, etc.), sia sulla base del genere (lavori statisticamente svolti in maggior percentuale da lavoratrici, quali parrucchiera, lavoro in una linea di produzione, il lavoro in cassa, postazioni di lavoro progettate secondo le caratteristiche fisiche maschili, lavoratrici gestanti), nonché in base all’età, alla presenza di patologie muscoloscheletriche croniche e all’appartenenza a minoranze etniche.

Gli effetti sulla salute della posizione in piedi prolungata sono rappresentati sia da disturbi muscolo scheletrici, che possono essere aumentati dall’esposizioni a vibrazioni al corpo intero, sia da altri tipi di patologie:

  • dolori e disturbi a gambe, ginocchia, caviglie e piedi;
  • dolore lombare;
  • pressione sanguigna elevata/flusso sanguigno ridotto;
  • malattie cardiache;
  • vene varicose;
  • stanchezza;
  • problemi in gravidanza.

La strategia di prevenzione proposta prevede i seguenti punti

  • fornire una postazione di lavoro ergonomica;
  • organizzare il lavoro per limitare la posizione in piedi (prevedere rotazioni e pause);
  • promuovere modi più dinamici di lavorare e alternare la posizione in piedi, la posizione da seduti e il camminare;
  • introdurre misure supplementari per ridurre i rischi se non è possibile evitare le posizioni in piedi, (tappetini e solette imbottite);
  • incoraggiare la consultazione e il coinvolgimento attivo dei lavoratori;
  • promuovere un comportamento salutare.

In conclusione sottolinea l’importanza non solo di sostituire il lavoro in piedi con il lavoro da seduti, ma di garantire una combinazione di posizione seduta, in piedi e di movimento sul posto di lavoro.

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