L’Italia ha recepito, con circa due mesi di ritardo, le quattro direttive europee del 2018 in materia di economia circolare, che mirano a migliorare la gestione dei rifiuti per salvaguardare, tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, proteggere la salute umana e garantire l’uso efficiente delle risorse, mediante altrettanti decreti legislativi:
– D.Lgs. 116/2020, di recepimento delle Direttive 2018/851/UE e 2018/852/UE che modifica il D.Lgs. 152/06, Testo unico in materia ambientale;
– D.Lgs. 118/2020, di recepimento degli artt. 2 e 3 della Direttiva 2018/849/UE che modifica il D.Lgs. 49/2014 relativo ai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e il D.Lgs 188/2008 relativo a pile e accumulatori e rifiuti di pile e accumulatori;
– D.Lgs. 119/2020, di recepimento dell’art. 1 della Direttiva 2018/849/UE che modifica il D.Lgs. 209/2003 relativo ai veicoli fuori uso;
– D.Lgs. 121/2020, di recepimento della Direttiva 2018/850/UE che modifica il D.Lgs. 36/2003 relativo alle discariche di rifiuti.
Relativamente al D.Lgs. 152/06 si segnala la riforma del regime della responsabilità estesa del produttore, definito come qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti, al fine del rafforzamento, prevenzione, riciclaggio e recupero dei rifiuti. Vengono definiti i requisiti generali minimi e istituito il Registro nazionale dei produttori, mentre si rimanda a successivi decreti attuativi per le i dettagli delle misure dei vari regimi di responsabilità.
Recepiti inoltre gli obblighi relativi al database Scip (Substances of Concern In Products) ovvero l’obbligo di comunicare all’Echa (Agenzia europea per le sostanze chimiche) la presenza di sostanze SVHC negli articoli in concentrazione superiore allo 0,1 % p/p a decorrere dal 5 gennaio 2021.
Previsti infine, nell’ambito del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (Registro elettronico nazionale), l’emanazione di decreti che definiscano le modalità di compilazione e tenuta del registro di carico e scarico e del formulario identificativo di trasporto dei rifiuti e, entro il 31 dicembre 2020, l’emanazione di una linea guida per la corretta attribuzione dei codici Cer e delle caratteristiche di pericolo.
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